Attività fisica e cancro al seno: il case report di una paziente – prima parte

Data:

04/12/2018

Indice degli argomenti

Uno straordinario contributo tecnico su come l’attività fisica nell’ambito delle cure per il carcinoma mammario consenta di arginare la sofferenza del paziente e le conseguenze negative causate dai trattamenti per le neoplasie. L’esercizio fisico è realmente una panacea senza controindicazioni.

Introduzione

Chemioterapia, interventi, immunoterapia, radioterapia, ormonoterapia: tutti producono effetti avversi, sia dal punto di vista fisiologico – come nausea, vomito, diarrea, anoressia, alopecia, costipazione – sia dal punto di vista psicologico – come depressione, problemi del sonno, mal di testa, anemia, fatigue, ansia e immunodepressione. Spesso accade anche che i pazienti oncologici riportino dei disordini a livello psichiatrico.

L’attività motoria ha un ruolo importante nell’ambito delle patologie tumorali, sia durante i trattamenti terapeutici che nel periodo successivo, ed è necessario dunque che il paziente impieghi parte del suo tempo nella pratica di un’attività fisica, adattata ai suoi bisogni e alle sue necessità e capacità.

Stress e disregolazione immunitaria

È ormai assodato che lo stress prodotto in seguito a emozioni negative, come paura, ansia, rabbia o frustrazione, vada a stimolare l’asse HPA, iperattivandolo.

Questa disregolazione comporta una diretta tossicità delle cellule NK del sistema immunitario, una ridotta proliferazione linfocitaria, presumibilmente per causa neuroendocrina e la sovrapproduzione di IL-6, una citochina pro-infiammatoria.

Già nel 1993, la rivista “Archives of Internal Medicine” pubblicò un’analisi critica in cui lo psicologo Bruce McEwen osservava come una compromissione immunitaria aumentava:

  • la proliferazione delle metastasi tumorali;
  • la vulnerabilità alle infezioni;
  • la coagulazione del sangue con conseguente infarto del miocardio.

Recenti studi condotti da Giraldi e colleghi, infatti, hanno riscontrato la presenza di eventi stressanti nei sei mesi precedenti alla diagnosi di cancro al seno.

Gli effetti dello stress psicologico sul DNA

Soggetti sotto stress fisiologico e psicologico, in particolare i pazienti con neoplasia mammaria, presentano, inoltre, delle alterazioni genomiche quali:

  • danneggiamento e ridotta capacità riparativa del DNA;
  • riduzione della lunghezza dei telomeri.

Gli effetti negativi dello stress risulterebbero incidere, anche, sull’apoptosi, fenomeno controllato geneticamente, che determina la morte programmata di una cellula a un certo punto del suo ciclo vitale, conosciuto anche come “suicidio cellulare”. In caso di carcinogenesi la morte cellulare risulta essere, infatti, insufficiente.

Negli ultimi 25 anni, diversi studi epidemiologici hanno riconfermato lo stress, la depressione cronica o uno scarso supporto sociale come fattori di rischio per l’incidenza e la progressione del cancro.

Penninx e colleghi, in uno studio condotto su 4.825 donne, hanno individuato una correlazione tra una depressione cronica e un’aumentata incidenza della malattia oncologica.

Naturalmente, sono le particolari combinazioni di fattori fisiologici, psicologici e ambientali che vanno ad aumentare insorgenza di un cancro.

La vulnerabilità biologica, le predisposizioni genetiche o l’esposizione al fumo e tossine, come d’altronde la collera e l’ansia, con la loro cronicità, possono rendere l’organismo più suscettibile a tutta una serie di malattie, tra cui il cancro.

Lo scopo dello studio

Lo scopo del case report in questione è quello di valutare in modo quantitativo i benefici psicofisici indotti dall’attività fisica in una paziente oncologica, in seguito ad un programma di attività fisica adattata della durata di 12 sedute (dal 28 maggio al 28 giugno).

Il campione

L’indagine qui presentata è operativa dal 28 maggio 2018 e prende in osservazione Carmela, una donna di 70 anni, paziente sotto terapia chemioterapica e ormonale in corso, che ha subito una mastectomia radicale di mammella destra (mammella + tessuto adiposo ascella destra).

Gli obiettivi

Gli obiettivi della case study in questione sono stati il riscontro di alcuni benefici a livello psicologico, ovvero all’abbassamento dei livelli di stress, ansia, fatigue e depressione, precedentemente indotti dalla diagnosi e dai trattamenti della malattia tumorale.

Materiali e metodi

L’indagine iniziale è avvenuta attraverso:

  • una batteria di test (il Senior Fitness Test), per la valutazione motoria;
  • la somministrazione di alcuni questionari (SF-36, STAI-II, GDS, FSS), per la valutazione dello stato di salute fisica e mentale;
  • Ogni sessione di allenamento era della durata di un’ora circa, suddivisa in tre fasi;
  • La parte iniziale (10 minuti), dedicata al riscaldamento, durante la quale sono previsti esercizi di mobilizzazione dei principali gruppi muscolari e articolazioni;
  • La fase centrale (25-30 minuti), composta da esercizi aerobici di endurance a basso impatto (40-50% Fc Max) 2 volte a settimana con un’intensità livello da 3 a 4 (su una scala RPE  – Ratings of Perceived Exertion di Borg che va 0 a 10 per livello di sforzo fisico), ed esercizi di functional training adattato, 1 volta a settimana con un’intensità livello da 5 a 6 (su una scala RPE di Borg che va da 0 a 10 per livello di sforzo fisico) utile per aumentare la tonificazione dei distretti muscolari, migliorare le capacità coordinative e quelle condizionali;
  • L’ultima fase (10-15 minuti), dedicata al defaticamento, con la funzione di ricondurre l’organismo in uno stato di quiete per favorire un recupero più efficace e rapido.

L’analisi dei risultati

Analisi dei risultati Senior Fitness Test

Per quanto riguarda la valutazione funzionale, l’obiettivo dello studio è stato la valutazione della funzione fisica della paziente, prima e dopo un programma di attività fisica adattata (A.F.A. di tipo A), della durata di 12 sedute.

Come si osserva dalle tabelle e dai grafici qui si seguito si stimano i seguenti miglioramenti:

  • 30-Second Chair Stand Test: + 4 chair stand
  • 30-Second Arm Curl Test: + 4 arm curl
  • 2-Minute Step Test: + 3 step
  • Chair Sit-and-Reach Test: + 9 cm
  • Back Scratch Test: + 4 cm
  • 8-Foot up-and-go Test: – 2.99 sec

Analisi risultati del questionario SF-36

L’elaborazione dei punteggi SF-36, secondo le regole codificate dalla letteratura internazionale, consente di ridurre tutte le questioni a 8 dimensioni fondamentali, con il notevole vantaggio che i punteggi in tal modo vengono anche standardizzati in scale numeriche da un minimo di 0 (salute pessima) a 100 (salute ottimale), scale che consentono valutazioni statistiche quantitative.

Il grafico sopra riportato sintetizza quantitativamente i risultati per ciascuna delle 8 scale del questionario nelle 2 date di somministrazione (maggio: colore azzurro; giugno: colore arancione).

Più alto è il punteggio, migliore è il livello di salute percepita. Si tenga presente che i primi tre valori riflettono la salute fisica (AF: Attività Fisica, RF: limitazioni delle attività specifiche del suo Ruolo dovute a problemi Fisici, DF: Dolore Fisico), quelli intermedi riflettono la salute in generale (SG: Salute in Generale, VT: Vitalità), gli ultimi 3 misurano aspetti della Salute psicologico-emotiva (AS: limitazioni nella attività di tipo sociale, RE: limitazioni delle attività specifiche del suo ruolo dovute a problemi Emotivi, SM: Salute Mentale).

Il grafico qui di seguito permette, invece, una valutazione più precisa dei risultati. Infatti, presenta i valori dei due indici sintetici, uno relativo alla Salute Fisica (ISF), il secondo a quella mentale (ISM). Questi indici sono ricavati dalle 8 scale e permettono di sintetizzare in soli due numeri i risultati di tutte le scale. Anche in questo caso più alto è il punteggio, migliore è il livello di salute percepita.

Profilo individuale standardizzato per sesso e per età

In questa figura di seguito, i risultati sono presentati avendo come riferimento non tutta la popolazione degli italiani, ma solo quelli di età e sesso simili ai suoi. In pratica questa figura le permette di verificare la percezione della salute rispetto alla popolazione italiana con le stesse caratteristiche di età e sesso. La linea orizzontale rappresenta i valori medi attesi che vanno considerati come riferimento.

Analisi risultati STAI-II

Per quanto riguarda la valutazione del costrutto dell’ansia di tratto, valutata tramite STAI II, come si osserva dal grafico seguente si constata il seguente miglioramento:

  • Livello di ansia di tratto: – 16

Analisi Geriatric Depression Scale (GDS)

Per quanto riguarda la valutazione del costrutto della depressione, valutata tramite GDS, come si osserva dal grafico seguente si constata il seguente miglioramento:

  • Livello di depressione: – 6

Analisi risultati Fatigue Severity Scale (FSS)

Per quanto riguarda la valutazione del costrutto della fatigue, valutata tramite FSS, come si osserva dal grafico seguente si constatano i seguenti miglioramenti:

  • Domanda 1: -1
  • Domanda 2: – 2
  • Domanda 3: – 2
  • Domanda 4: nessun miglioramento
  • Domanda 5: – 2
  • Domanda 6: – 3
  • Domanda 7: -2
  • Domanda 8: -3
  • Domanda 9: – 3

Per la valutazione totale è necessario fare riferimento a un valore critico o anche conosciuto con il nome di cut-off, che rappresenta il limite di separazione tra «positività» e «negatività» del test. Ciò corrisponde generalmente alla separazione ammalato/sano. Per la FSS il valore di cut-off è di 4.5.

Tenendo conto che ai soggetti che presentano il fenomeno della fatigue, viene assegnato un punteggio di circa 6.5, si può constatare, come si osserva dal grafico seguente, il seguente miglioramento:

  • Livello del fenomeno della fatigue: – 2

Maria Eleonora Fischetti
Note sull’autore
Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive – Università di Bari Aldo Moro
Studente Master in Management dello sport
Studente al primo anno di Osteopatia presso la Scuola di Osteopatia ATSAI – Still Academy, Bari
Certificazione Operatore di Metodi di Valutazione Funzionale Training Lab Italia
Certificazione Functional trainer Training Lab Italia
Certificazione Operatore ludico ricreativo Csen
Allievo-allenatore di I livello FIPAV
Articolista Training Lab Italia

Qui puoi leggere la seconda parte di questo interessante case report!

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