CEFALEA DA SFORZO: DA COSA DIPENDE IL MAL DI TESTA DOPO L’ALLENAMENTO?

Data:

19/04/2021

Indice degli argomenti

Ti è mai capitato, o conosci qualcuno a cui è capitato, di accusare mal di testa nel bel mezzo di un allenamento o dopo averlo terminato?

Le persone possono sviluppare mal di testa dopo l’allenamento per una serie di motivi. Praticare esercizio fisico in situazioni di calore o di umidità significativi, sbalzi barometrici, altitudine, tensione muscolare, così come il consumo di caffeina o alcol, o l’ipoglicemia stessa associata all’esercizio, possono essere alcune delle possibili cause.

Oltre ad esaminare quali potrebbero essere i fattori scatenanti, in questo articolo troverai non solo le diverse opzioni di trattamento, ma anche, e soprattutto, quando sarebbe necessario consultare un medico.

 

Cefalea da sforzo: primaria o secondaria?

I medici dividono il mal di testa da sforzo in due categorie. Il mal di testa da sforzo primario non è generalmente dannoso, non è correlato a problemi non diagnosticati e spesso può essere prevenuto con i farmaci.

La cefalea da sforzo secondaria deriva da un problema non diagnosticato che di solito è grave, all’interno del cervello (come sanguinamento o tumore) o al di fuori del cervello (come la malattia coronarica). Il mal di testa da sforzo secondario può richiedere cure mediche urgenti.

Il primo tipo di cefalea è quello che dovrebbe interessare maggiormente i trainers. Approfondire tale problematica, riconoscendone ad esempio la sintomatologia, significherebbe infatti tutelare la salute del cliente verso più fronti.

Secondo l’American Migraine Foundation (AMF), questo tipo di mal di testa, noto come cefalea primaria da sforzo o cefalea primaria da esercizio,  è un tipo di mal di testa scatenato dall’esercizio fisico, i cui sintomi:

  • sono generalmente descritti come pulsatili;
  • si verificano durante o dopo un intenso esercizio fisico (dura da cinque minuti a 48 ore);
  • nella maggior parte dei casi, colpisce entrambi i lati della testa;
  • tende ad apparire più spesso quando il clima è caldo e umido o se ti alleni ad alta quota oppure se si ha una storia personale o familiare di emicrania.

 

La causa della cefalea da sforzo? Work in progress…

La causa esatta della cefalea primaria da sforzo è sconosciuta.

Studi sperimentali hanno segnalato che l’esercizio fisico è un fattore scatenante per l’emicrania. I possibili meccanismi per cui l’esercizio fisico possa innescare attacchi di emicrania includono il rilascio acuto di neuropeptidi come il peptide gene-correlato della calcitonina o l’alternanza dell’ipocretina o del metabolismo del lattato.

Un’altra teoria è che uno sforzo fisico intenso dilati i vasi sanguigni che si trovano nel cranio. È stato ipotizzato che vi sia un’alterazione della circolazione venosa intracerebrale (quella che raccoglie il sangue dal cervello e lo trasporta ai polmoni e al cuore), con tendenza ad accumularsi all’interno della testa, aumentando la pressione cerebrale e generando, quindi, il mal di testa.

Quando facciamo esercizio, si registra un aumento della frequenza cardiaca e la forza di contrazione del miocardio. Grazie a questi due meccanismi, le arterie del nostro corpo rispondono vasodilatandosi, quindi subendo un processo di distensione o allargamento dovuto al fatto che le loro pareti sono estremamente flessibili. In questo modo viene fornito sangue (e quindi ossigeno) ai diversi tessuti di tutto il corpo e ad altre parti che lo richiedono di più. La maggior parte del sangue viene ridistribuito ai muscoli che lavorano, anche se potrebbe anche esserci un aumento fino al 25 per cento del flusso.

Questo effetto dilatatorio delle arterie si estende a tutti gli organi, compreso il sistema nervoso, andando ad attivare una serie di strutture che circondano questi vasi, come alcuni neuroni e fibre nervose che di conseguenza andranno a trasmettere tali impulsi nervosi al cervello.

In alcune persone predisposte però, probabilmente per cause genetiche non ancora ben definite, può succedere che questa stimolazione sia abbastanza forte da provocare uno stimolo doloroso, in seguito allo svolgimento di attività fisica.

 

  • DISIDRATAZIONE

Uno dei colpevoli del mal di testa indotto dall’esercizio potrebbe essere la disidratazione.

Quando si è disidratati, il corpo perde più liquidi di quanto ne assorbe, il volume del sangue diminuisce, quindi ovviamente diminuisce anche la quantità di sangue che scorre attraverso il cervello, mentre questo può limitare la quantità di ossigeno che viene inviata al cervello.

Il cervello può effettivamente ridursi leggermente a causa di questa perdita di volume, e si ritiene che questi problemi siano quelli che possono potenzialmente portare a mal di testa dopo la corsa per esempio.

 

  • BASSI LIVELLI DI INSULINA

Il mal di testa è anche correlato ai livelli di zucchero nel sangue. Poiché il glucosio, o zucchero nel sangue, è una delle principali fonti di energia del corpo, non averne abbastanza può scatenare terribili mal di testa.

L’insulina controlla i livelli di zucchero nel sangue del corpo e bassi livelli di insulina possono causare cambiamenti nelle catecolamine. Ormoni come dopamina, epinefrina (adrenalina) e norepinefrina, che sono prodotti dalle ghiandole surrenali, possono influenzare il comportamento del cervello. Con meno zucchero nel sangue, c’è meno per alimentare il cervello.

 

  • DISTURBI ALLA CERVICALE

Diversi studi hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra cefalea da sforzo con i disturbi alla cervicale: laumento di tensione dei muscoli del collo (come in chi ha la lordosi cervicale più accentuata, quindi una posizione del capo troppo in avanti) è legato all’aumento di incidenza di cefalea.

Un problema di minima entità (come rigidità ai muscoli della zona cervicale), che durante la vita quotidiana non crea nessun disturbo, potrebbe far scattare il mal di testa quando il corpo viene messo sotto sforzo, va in difficoltà e raggiunge la soglia dell’infiammazione. Quindi, questa tensione dei muscoli potrebbe aumentare ulteriormente e va a sommarsi allo stato di contrattura già elevato precedentemente.

Un vecchio infortunio potrebbe essere rimasto in qualche modo “latente” e creare questa situazione di “squilibrio cervicale”. In questo caso, avendo per esempio un braccio molto più debole dell’altro, il corpo per “compensare” questa debolezza, tenta di sviluppare più forza con i muscoli cervicali: questa situazione si può tradurre in mal di testa da sforzo.

 

Come prevenire il mal di testa da sforzo?

I meccanismi per la prevenzione dell’emicrania mediante l’esercizio possono includere un aumento della somministrazione, dopo l’esercizio fisico, di beta-endorfina, endocannabinoidi e il fattore neurotrofico derivato dal cervello nel plasma (BDNF).

Considerando che quando si ha sete si è già disidratati, è consigliato bere liquidi prima di fare esercizio fisico (si potrebbe testare il livello di disidratazione osservando il colore dell’urina prima dell’allenamento: dovrebbe essere giallo pallido, mentre un colore giallo scuro indicherebbe un’effettiva disidratazione).

Per alcuni, un riscaldamento lento-graduale prima dell’esercizio può aiutare a prevenire il mal di testa da sforzo. In altri casi, ridurre l’intensità dell’allenamento aiuta anche a prevenirli.

Se, invece, il problema deriverebbe dal fatto che il soggetto si trovi in “ipoglicemia”, questa situazione si potrebbe risolvere mangiando un pasto nutriente e bilanciato o facendo uno spuntino 1 e mezza/due ore prima dell’esercizio. Evitare quindi zuccheri o carboidrati raffinati e lavorati, preferendo invece un pasto con proteine, carboidrati complessi e fibre per aiutare a bilanciare il livello di zucchero nel sangue. Bere una bevanda equilibrata 30 minuti prima dell’allenamento può prevenire un calo di insulina, così come assumere assumere carboidrati nei giorni che precedono una allenamento estenuante (come una corsa) aiuta con la prevenzione.

Anche la tecnica di corsa potrebbe causare mal di testa. Infatti, se non eseguita bene, può provocare danni da uso eccessivo (applicazione di una forza mal bilanciata ripetuta per un certo periodo di tempo); potrebbe per di più andare a inficiare sulla catena cinetica. Nel particolare, coinvolge la linea superficiale posteriore (LSP) che si estende dalla fronte fino alla pianta del piede. Diversi studi hanno dimostrato come chi ha avuto miglioramenti al tratto cervicale facendo terapie o esercizi, ha visto una diminuzione del mal di testa.

Per prevenire e/o risolvere il problema compensatorio dei muscoli cervicali, sarà sufficiente: strutturare una mirata rieducazione dei muscoli cervicali anche attraverso un piano di “potenziamento posturale” e rinforzare il punto debole se si ha subito un infortunio in un punto preciso.

Per escludere che la causa del mal di testa sia di origine cervicale, è consigliato farsi vedere da uno specialista, per una valutazione e anamnesi approfondita, oppure si potrebbe ricorrere a dei test funzionali di auto-valutazione.

 

CONSIDERAZIONI FINALI

La cefalea primaria è una condizione comune e benigna che non richiede trattamento, tranne che per misure preventive generali e il consumo di analgesici di uso comune.

È un’entità prodotta dall’esacerbazione dei processi corporei, volti a mantenere l’equilibrio (omeostasi) durante l’attività fisica, che produce sintomi solo in soggetti predisposti. In quest’ultimi, infatti, l’esercizio fisico potrebbe innescare o peggiorare un attacco di emicrania da sforzo per via di un aumento improvviso dei livelli di ossido nitrico (NO), come prodotto della vasodilatazione che supererebbe quindi il potenziale benefico che l’esercizio fisico apporta, sul lungo termine.

Sicuramente la sintomatologia dolorosa è più facile che insorga e peggiori rapidamente senza un piano di allenamento e/o nutrizionale, adeguato e personalizzato.

In conclusione, sembra che l’esercizio fisico abbia un doppio effetto: negativo poiché va ad attivare gli attacchi di emicrania, positivo poiché, se svolto regolarmente, può avere un effetto preventivo sulla frequenza dell’insorgenza di emicrania. Tuttavia, quale sia la corretta frequenza e intensità dell’esercizio per non avere questa situazione sgradevole, è ancora una questione aperta. Sono, infatti, necessari ulteriori studi per delineare un programma di esercizi evidance-based per prevenire l’emicrania nei soggetti più predisposti.

 

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Agnese Camillini

Note sull’autore

Laurea Magistrale in Scienze dello Sport
Master accademico in rieducazione funzionale e neuromotoria
Certificazione in Personal Training – Training Lab Italia
Certificazione in Functional and postural recovery -Training Lab Italia
Certificazione in Strength and conditioning – Training Lab Italia

 

BIBLIOGRAFIA

  • Physical exercise and migraine: for or against? Giuseppe Lippi, Camilla Mattiuzzi, Fabian Sanchis-Gomar. Ann Transl Med. 2018 May; 6(10): 181.
  • The association between migraine and physical exercise. Amin et al. The Journal of Headache and Pain (2018)
  • Primary Exercise Headache. Upadhyaya P. et al. Curr Neurol Neurosci Rep. 2020; 20(5): 9.

 

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