Proseguendo nell’approfondimento del piede patologico, oggi esamineremo ciò che concerne il trattamento dell’alluce valgo.
Cos’è l’alluce valgo?
Il valgismo dell’articolazione metatarso-falangea (MPT) del primo raggio, definito più comunemente “alluce valgo”, nell’adulto è la patologia più frequente del piede.
Si tratta di una deformità che riguarda il primo metatarso e che comporta un disallineamento tra i due segmenti ossei contigui (valgismo). Questa conformazione si esprime nella deviazione del primo dito verso le altre dita e nella conseguente deformità della parte anteriore del piede.
Visivamente, ciò che si nota subito è un rigonfiamento laterale a livello della testa del primo osso metatarsale a causa del quale ci sarà un’alterazione della biomeccanica del piede.
Nel corso degli anni ciò può provocare la deformità delle altre dita che possono limitare la mobilità del piede e provocare un dolore intenso e permanente, la metatarsalgia.
Più che essere un problema estetico, come l’evidente formazione della “cipolla” data dell’infiammazione della borsa sinoviale dell’articolazione fra il primo osso metatarsale e la falange prossimale dell’alluce, risulta essere una malattia che altera gli equilibri funzionali e biomeccanici del piede.
Con una proporzione di 7:1, l’alluce valgo si manifesta prevalentemente nelle donne rispetto agli uomini. Sembra essere dovuta al fatto che la predisposizione ha una componente genetica legata al cromosoma X.
In sintesi, non è una patologia ereditaria ma è ereditabile la predisposizione. La fascia di età nella quale viene diagnosticato più frequentemente è quella compresa fra i 40 ed i 60 anni; malgrado ciò esistono anche alcuni casi giovanili.
Rappresentazione di un piede (il sinistro in questo caso) con alluce valgo.
Le cause dell’alluce valgo
Tra i fattori scatenanti il valgismo dell’articolazione metatarso-falangea del primo raggio, riscontriamo al primo posto i problemi congeniti come predisposizione genetica e malformazioni congenite, ad esempio alterazioni della forma della testa metatarsale o inefficienza del tendine peroneo lungo.
Al secondo posto abbiamo cause secondarie come calzature con pianta stretta, punta affusolata e tacco alto, lesioni a carico del piede come alcune distorsioni a livello delle articolazioni del metatarso, sovrappeso e obesità, età, alterazioni del tono muscolare e artrite.
I sintomi e i segni principali
I sintomi ed i segni dell’alluce valgo, a grandi linee, comprendono:
- sensazione di calore;
- gonfiore;
- dolore;
- ispessimento della pelle alla base dell’alluce (ipercheratosi);
- riduzione della mobilità del primo dito;
- artrosi dell’articolazione metatarso – falangea.
Il dolore avvertito cambia da soggetto a soggetto: in alcuni pazienti, una sporgenza molto evidente può causare dolore lieve, mentre in altri un leggero gonfiore può provocare dolore intenso.
Ti consigliamo questo corso Per diagnosticare l’alluce valgo è necessaria una visita specialistica ortopedica. Essendo i segni clinici della malattia piuttosto specifici, l’esame fisico compiuto dall’esperto non deve limitarsi all’osservazione della deformità dell’alluce ma estendersi anche alle restanti quattro dita. Una radiografia con carico sul piede, dunque in posizione eretta, permette di valutare la gravità della patologia; questo esame può risultare utile per identificare la causa e la gravità del disturbo e per la diagnosi differenziale rispetto all’unica patologia con cui l’alluce valgo può essere confuso, la gotta. Poi, a questo scopo, oltre alla radiografia, è possibile ricorrere all’esame del liquido sinoviale. Per affinare meglio la diagnosi lo specialista può avvalersi dell’esame baropodometrico che fornisce informazioni circa la ripartizione dei carichi pressori sul piede sia in posizione statica sia dinamica. Questo esame permette anche di stabilire l’angolo esatto del valgismo tra alluce e piede. Dopo la diagnosi, sarà lo specialista a indirizzare il paziente verso la cura più adeguata e determinare se il paziente è curabile con un trattamento conservativo o se è necessario un intervento chirurgico. Capita spesso che il valgismo dell’alluce rappresenti solo “la punta dell’iceberg”. A monte ci sono alterazioni posturali provenienti dalla parte alta del corpo. Un esempio possono essere i disturbi della funzione dell’apparato somatognatico, come la deglutizione atipica. La lingua, anziché posizionarsi con la punta in prossimità del cosiddetto “spot linguale” (punto compreso tra la parete linguale degli incisivi superiori e la prima ruga palatina, dove emerge il nervo naso-palatino) durante la deglutizione effettua una spinta verso i denti, o in direzione superiore o inferiore; in alcuni casi si può interporre fra loro. Questo potente muscolo svolge un’importante “funzione ponte” fra le catene miofasciali anteriore e posteriore: quando la pulsione della lingua prevale sulla spinta verso il palato, si crea uno squilibrio a favore della catena anteriore. Una mancata stimolazione dei recettori palatini da parte della lingua sviluppa un ipertono, causa di tensioni anomale sulle arcate plantari e conseguente appoggio anomalo del piede.
Il tutore per la correzione dell’alluce valgo rappresenta un’opzione terapeutica palliativa: non risolve il problema ma allevia i sintomi. L’esercizio fisico adattato può essere di aiuto sia nell’ottica di un approccio conservativo, per dare sollievo alla sintomatologia in associazione ai trattamenti medici e fisioterapici, ma ancor di più dopo l’intervento chirurgico e sedute dal fisioterapista per il ritorno alla vita di tutti i gironi. A differenza del tutore, l’esercizio attivo andrà ad agire sugli squilibri muscolari, lavorando sugli schemi disfunzionali ed avere benefici permanenti. Lì dove il trattamento conservativo dell’alluce valgo non fornisce sollievo, si opta per l’intervento chirurgico. La correzione dell’alluce valgo eseguita in una fase relativamente precoce previene l’evoluzione da alluce valgo semplice ad alluce valgo complesso. La tecnica ideale viene scelta con criteri di personalizzazione, sulla base delle caratteristiche del paziente e della gravità del disturbo. Muscoli che hanno il potenziale per contrastare la progressione della deformità dell’alluce valgo Muscoli * Azione primaria † Azione accessoria Intrinseci Adduttore dell’alluce Adduce e flette l’alluce Stabilizza l’arco mediale Adduttore alluce Adduce e flette plantarmente il primo metatarso Stabilizza l’avampiede Stabilizza il mesopiede Stabilizza l’arco trasverso Flessore breve dell’alluce Flette plantarmente l’alluce ed il primo metatarso Stabilizza l’arco mediale Estrinseci Tibiale posteriore Flessione plantarmente ed inversione di retropiede e meso piede, in più elevazione dell’arco mediale Stabilizza retropiede e mesopiede Peroniero lungo Eversione del piede, in più abduzione e flessione plantare del primo metatarso Stabilizza il retropiede, il mesopiede e l’avampiede e l’arco plantare † Azione accessoria descritta come stabilizzare le regioni specificate del piede. Come laureato in Scienze Motorie, prima di tutto è necessario effettuare un attento esame posturale per individuare le cause delle alterazioni podaliche e il conseguente approccio idoneo. Successivamente è necessario effettuare degli esercizi specifici che coinvolgano i distretti muscolari che possono aver causato tale patologia, e non solo la zona in cui si manifestano i sintomi. Di seguito riporto alcuni degli esercizi da svolgere in palestra per il trattamento conservativo dell’alluce valgo. Il post operatorio è leggermente diverso se il paziente è stato operato con la chirurgia mininvasiva percutanea o con la chirurgia tradizionale. Per entrambe, comunque, c’è il via libera per il ritorno in palestra dopo il 3° mese di convalescenza; rientro supportato da un’adeguata terapia manuale. Si è visto che, a seguito di un’operazione, la recidiva è del 15%. È consigliabile dunque non abbandonare un allenamento cucito ad personam per evitare una ricaduta. Fondamentale è la prevenzione: le persone che manifestano questa predisposizione, possono rallentare la progressione della deformazione e alleviare la sintomatologia evitando fattori di peggioramento come uso di scarpe affusolate e con tacco alto, prevenendo sovrappeso e obesità, supportando adeguatamente le varie patologie del piede che possono acuire i sintomi. Francesca Vespasiano Note sull’autore Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive all’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Chieti Vuoi ricevere contenuti pratici e sempre aggiornati, come quelli citati in questo articolo? Allora non ti resta che diventare uno dei membri della nostra University Lab! Dai anche un’occhiata ai nostri corsi di formazione pensati per i Professionisti del Movimento! Ti consigliamo questo corso I MIGLIORI CORSI PER STUDENTI E LAUREATI IN SCIENZE MOTORIE Scopri i prossimi corsi e scegli quello che fa per te! Ti consigliamo questo corso Training Lab News TRAINING LAB ITALIA - S.R.L.S. P.IVA 02202690687 Richiedi il tuo codice sconto del 10% su tutti i nostri corsi.Diagnosi clinica e trattamento dell’alluce valgo
Coinvolgimento di altri distretti e Sindrome Glosso-Posturale
Tutore, esercizio conservativo o operazione?
* Azione primaria descritta in relazione al corpo (non la linea mediana del piede).Trattamento conservativo dell’alluce valgo: gli esercizi
Finger opening (10×3)
Hallux abduction
Supination and Pronation (10×3)
Consigli e prevenzione dell’alluce valgo
Studentessa di Osteopatia presso l’AIOT di Pescara
Certificata Training Lab Italia – Personal Trainer, Functional Trainer, Functional and Postural Recovery
Articolista Training Lab Italia
Membro del Progetto University LabBibliografia
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